29 dic 2010

Il turismo materano parla sempre più italiano. Resistono i Sassi e i borghi, perde il mare.

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Traveller? Routard? No, solo turisti
Dopo un decennio di crescita stavolta la Basilicata tiene grazie alla costa tirrenica. In calo laziali e campani. Forte sempre l’afflusso dalla Puglia. Ma aumentano gli stranieri padroni di casa

Dopo un decennio di aumenti di arrivi nel Metapontino e nella Città di Matera gli ultimi dati disponibili hanno indicato un calo di visitatori, soprattutto stranieri. A livello regionale si è registrato una sostanziale stabilità dovuta alla crescita dei flussi nella parte tirrenica potentina che ha segnato un + 8,4%.
A Matera è rallentato l’afflusso di visitatori degli stranieri; i numeri parlano di quasi 71.000 arrivi che significa una diminuzione intorno al 4%. Il calo si concentra tra i tedeschi e gli inglesi (rispettivamente primi e quinti nel totale complessivo di arrivi), invariato il numero di arrivi di statunitensi e francesi (secondi e terzi), va invece registrato un aumento di
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28 dic 2010

Il FALO’ DI NATALE IN BASILICATA

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Falò di Natale a Nemoli (fonte Pro Loco Nemoli)
Il Natale non è una invenzione della Chiesa bensì una sovrapposizione cultuale di derivazione pagana a seguito della conversione dell’impero romano alla religione Cattolica. Il Natalis era presente nel calendario romano, il 21 Aprile come Natalis Romae, in cui si celebrava la fondazione della città e il 19 dicembre , giorno dedicato al Dies Natalis Solis Invicti, la nascita del Sole che girava attorno al culto di Mitra, introdotta nel 218 d.C e ufficializzato da Aureliano. La festività venne successivamente spostata al 25 dicembre. Sembra che in uno stadio successivo i cristiani abbiano sostituito la festa del Sole Invitto con la Festa della Nascita di Cristo.

Alcune sopravvivenze(?) popolari , in alcuni centri più interni della Basilicata, hanno resistito ai nuovi riti creando un sincretismo con quelli preesistenti, di origine pagana e propiziatoria. Forse questa è una delle spiegazioni alla presenza in
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LA TRAGEDIA SACRA SECENTESCA: L’ADAMO CADUTO e gli occulti deliri della mente

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L’opera di padre Serafino da Salandra è accostata spesso al “Paradiso perduto” di Milton ma letta oggi rivela inattesa inquietante modernità

Gli occulti deliri della mente, e gli nascosti attentati del Cuore

humano, gli è più che vero, Reverendissimo Padre, che solo son’aperti à

quell’occhio, che mai conobbe benda, men’in cosa creata ombratura alcuna.


Così comincia l’opera “Adamo Caduto” scritta da Padre Serafino da Salandra nel 1646. L’opera è una tragedia sacra in versi misti che tratta della cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre. Quest’opera viene spesso accostata al “Paradiso Perduto”scritto da John Milton: numerose sono le disquisizioni circa l’argomento; a discapito dell’opera stessa.

Per quanto “Adamo Caduto” rievochi alla mente cose lontane da noi, l’opera di Serafino, invece, anche se pensato e scritto nell’ottica di un genere tardocinquecentesco, letta oggi appare originale e pervasa di un’inquietudine che la rende tremendamente moderna se pensiamo ad esempio tra le varie tematiche affrontate nell’opera a qual è l’idea che il nostro autore fa trasparire di Eva e di come, ancora oggi in alcune culture fondamentaliste la donna venga ancora considerata un essere subordinato al genere maschile.

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18 dic 2010

Controsenso Basilicata e articolo The Guardian 2006

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Controsenso Basilicata 15/12/10
Rock Shock – Rock Chic

Quelli che un tempo, neanche così lontano, erano dichiarati la vergogna di una nazione, per la tanta povertà e miseria che vi regnava, quei stessi luoghi che erano fonte di shock morale per l’opinione pubblica si sono trasformati in luoghi glamour, di tendenza, posti assolutamente Chic i quali “stanno subendo una reinvenzione spettacolare”. Rock Chic intitolava, nel giugno del 2006, il famoso giornale inglese The Guardian in un suo ennesimo articolo sui Sassi di Matera. Una città celata al mondo che se non fosse reale si potrebbe pensare sia una delle città Invisibili descritta da Calvino.“Nascosta per migliaia
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13 dic 2010

Basilicata e Il petrolio cambia il paese dell’arpa

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Moni Ovadia con Vincenzo Coviello nel film «Alma Story»
Moni Ovadia con Vincenzo Coviello 

Una scena nel film di Papaleo «Basilicata coast to coast» e ora una docufiction con Moni Ovadia ispirata alla tradizione musicale

L’utilitaria di Michele Treves, il personaggio interpretato da Moni Ovadia, si ferma senza benzina
davanti al centro oli Eni di Viggiano, cuore della Val d’Agri dove esiste il maggior giacimento di petrolio dell’Europa continentale. «A chi tanto a chi niente» commenta con la cantilena del luogo Vincenzo Coviello, detto «Cusumiello», perché qui si è conosciuto più per il soprannome che per il nome. Comincia così Alma Story, docufiction diretta da Gerardo Lamattina su soggetto di Dario Zigiotto, presentata il 28 novembre al Mei (Meeting delle etichette indipendenti) di Faenza.
In Alma story recitano molti personaggi di Viggiano, che fu feudo dei Sanseverino, dei Sangro, dei
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11 dic 2010

Wikileaks e lo stupratore Assange...

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Immagino che chi è abituato a leggere questo blog rimarrà un pò perplesso dall'argomento di questo post. Però sta accadendo un piccola rivoluzione nel mondo contemporaneo. Da quando Wikileaks ha incominciato a pubblicare, mi sono sempre chiesto quando durerà e come finirà. Omicidio, incidente d'auto o aereo, suicidio, scomparsa? Tante sono le opzioni a disposizione  frutto di anni di esperienza e strategie PIU'
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10 dic 2010

Un vecchio articolo del Guardian: Matera 2006

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Ho voluto riprendere un vecchio(?) articolo del Guardian in cui si parla di Matera e da inizio, a mio modesto parere, ad una serie di articoli e di attenzioni da parte di molti di giornali stranieri (vedi NY Times o il Financial Times).
Un fil rouge che pone l'attenzione del mondo, sopratutto anglosassone, ad una nuova meta e definizione: Lucaniashire o più dettagliatamente Materashire.
L'articolo spazia dai panorami surreali ai registi che qui hanno girato i loro film fino a descrivere hotel che nel loro integrarsi con l'ambiente urbanistico dei Sassi hanno creato un'esperienza senza eguali sul pianeta.

Articolo del Guardian, Saturday 3 June 2006

Rock chic

 The surreal landscapes of Basilicata have inspired a generation of film directors. Now the area is getting its own glamorous makeove...leggi l'articolo

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7 dic 2010

Il Sole 24 ore: Matera, Craco e Aliano. Gli scenari lucani che fanno sognare i cineasti

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Cristo si è fermato a Eboli? Sbagliato. Non quello di Francesco Rosi. Non fu girato nel comune del salernitano il bel lungometraggio tratto dal romanzo autobiografico di Carlo Levi e citato nel film fenomeno della New (Cine) Lucania Basilicata Coast to Coast di Rocco Papaleo, con un brindisi in onore del protagonista Gian Maria Volontè. E a Eboli non s'è fermato neanche quello di Mel Gibson. La Basilicata Felix del cinema internazionale e non, (ri)nasce proprio da The Passion, fenomeno mediatico e medianico di un mondo che si scopriva, anche sul grande schermo, religiosamente polarizzato.
Entrambi passati per la splendida Craco (Rosi, a dire il vero, passò anche per Aliano), che ospitò l'altro film teocon Nativity di Catherine Hardwicke, che dopo le tredicenni selvagge di Thirteen, si dedicò all'adolescente più famosa del mondo, Maria di Nazareth. E lì si fermarono anche i fratelli Taviani, con Il sole anche di notte, Lattuada per La Lupa, Lina Wertmuller con Ninfa Plebea e il nuovo 007 Daniel Craig con Quantum of Solace.
Vai all'articolo Share

26 nov 2010

Speciale qui Touring...Basilicata

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Il Touring Club tra le varie destinazioni in Italia indica anche alcune mete in Basilicata. Indica ai suoi lettori le Dolomiti Lucane con... Picchi, guglie, profonde gole  si insinuano nel territorio e dividono paesi, rilievi mai troppo alti che incombono con un'incredibile forza sulle case e gli edifici che l'uomo è riuscito a costruire in questo ambiente così selvaggio...o il Parco Nazionale del Pollino area ammantata di foreste, profondamente segnata dall'uomo che qui ha eretto mura, edificato castelli, monasteri, chiese, dissodato terre, allevato animali e costruito villaggi arroccati sui monti...
Tra le altre iniziative editoriali  lo “Speciale Qui Touring”, bimestrale del TCI, presenta lungo reportage sul Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri che racconta così: ...“A viaggiare per la Basilicata si respira un’atmosfera inconsueta, atavica, cui non siamo più abituati, dove asprezza si alterna a dolcezza, collina dopo collina, rilievo dietro rilievo, e si ritorna indietro nel tempo, come in un Grand Tour ottocentesco dove tutto è ancora scoperta, e stupore.oppure...“In un’aria vulcanica, fortemente accensibile,/gli alberi respirano con un palpito inconsueto;le querce ingrossano i ceppi con la sostanza del cielo”.


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25 nov 2010

La Basilicata e la Magna Grecia. Un invito al viaggio

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Lucania , terra di boschi e magia, dove monti e mari si mescolano in un concerto di silenzi, odori, colori straordinari. Terra quasi incontaminata, sconosciuta al mondo nei suoi segreti più intimi e naturali, nei suoi spettacoli di “civiltà naturalizzata” che mantiene salda la tradizione di ogni singolo paese.
Leggi l'articolo a cura di methasiri Share

24 nov 2010

Adotta una fontana

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Chi di voi si ricorda le fontane in ghisa? Molti dei miei ricordi sono legati a queste fontane e appena ho visto questa iniziativa non potevo non segnalarla. Per rispetto della fontanina
Il progetto Adotta una Fontana, ideato e realizzato dall’Azienda Rabite è stato selezionato per partecipare alla Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti che si svolgerà in tutta l’Unione Europea dal 20 al 28
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23 nov 2010

Era il 23 novembre e in Basilicata e Irpinia la terra trema

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« Ad un tratto la verità brutale ristabilisce il rapporto tra me e la realtà. Quei nidi di vespe sfondati sono case, abitazioni, o meglio lo erano. »

(Alberto Moravia, Ho visto morire il Sud) 




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22 nov 2010

sul New York Times si parla di Basilicata

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Dopo il Financial Times anche il New York Times parla della Basilicata! L'articolo, corredato da un servizio fotografico, from poverty to luxury (vedi foto), pone l'attenzione sulla trasformazione del paesaggio. Il titolo del servizio In Italy, Luxury Transforms Caves Into Hotels, ovvero Il lusso trasforma le grotte in hotel, evidenzia anche un riscatto sociale del...paesaggio.
Ma al di là delle interpretazioni più o meno personali, il dato di fatto è che una regione fino a poco tempo fa completamente ignorata e invisibile si sta ritagliando uno spazio tutto suo.

Ecco l'articolo tradotto in italiano, pubblicato sul New York Times il 21 novembre a pagina 9.
Era un tardo pomeriggio a Matera, in Basilicata una regione del sud Italia, e le rondini svolazzavano in aria, il
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19 nov 2010

E' tempo di castagne in Basilicata

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Mi sorprendo. Leggo un post sul sito Trentino web che parla di castagne e di Basilicata. Nel continuare la lettura mi accorgo di percorsi ben definiti e informazioni dettagliate. Annotazioni molto più precise ed esaurienti di tanti siti lucani e locali. Scorrendo, poi, mi rendo conto che l'autore di questo articolo è uno dei nomi più importanti della gastronomia e della sua divulgazione, Federico Valicenti.  Scoperto ciò e conoscendo lo spessore in materia... e non solo...mi godo per intero la
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16 nov 2010

Basilicata, il paradiso italiano...secondo Repubblica (parte 2)

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Posto qui la seconda parte dell'articolo di Repubblica che definisce la Basilicata come il paradiso italiano. (leggi la prima parte)

Spiaggia di Metaponto al tramonto(foto di superfigo)
Ma per quanti cercano tranquillità, anche Bernalda è una meta da inseguire. Un agglomerato di case intorno al castello (prende il nome da Bernardino de Bernaudo che eresse il maniero), tredicimila anime e un cittadino onorario di eccezione sin dal 1988: Francis Ford Coppola. Il grande regista del "Padrino" (che è nato a Detroit, Michigan) discende dal nonno Agostino originario di Bernalda ed emigrato agli inizi del ‘ 900. Qui di recente ha comprato Palazzo Margherita (in corso Umberto, anima pulsante della comunità), un castello diroccato che ha ristrutturato e fra qualche mese diventerà un albergo di lusso. Non di rado capita di
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Basilicata, il paradiso italiano...secondo Repubblica (parte 1)

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Sembra che di colpo l'attenzione verso la regione lucana sia esplosa e abbia attirato le attenzioni di molti  che, a vario titolo,  ne descrivono il territorio e non solo. E in questo blog vi è una piccola serie articoli.
Alcuni hanno definifito tale fenomene come il PUNTO B. Ma superando le definizioni e classificazioni e rimanendo ai fatti, altra testata importante, Repubblica  si affaccia  alla finestra e si accorge che esiste una piccola regione che ha molto da mostrare, raccontare e scoprire. Merito dei Sassi di Matera di Papaleo, di Mariolina Venezia, di azioni politiche e di comunicazione, merito dei lucani che stanno scoprendo la loro regione
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12 nov 2010

I vini da non perdere in Basilicata

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L'autunno è il periodo strano e straordinario; i colori assumono toni accesi, le giornate diventano intime e la terra offre sapori nuovi. Olio, castagne, funghi ( chiedete a Naturalmente Pollino)ma sopratutto vino. Il vino bevanda immortale e sempre più affascinante che anche in Basilicata ha i suoi pregi e segreti. Parlo dell'antico Aglianico, del Grottino di Roccanova, del DOC di Matera, dei vini più familiari e personali del metapontino,conosciuta in antichità come Enotria" terra del vino", con i quali vini mi sono sempre confrontato. Ricordo i tempi della vendemmia,
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Con la vespa ai piedi del Cristo

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Ci sono tanti modi di girare l'Italia, a me è capitato di farlo in autostop. Divoravo le opere della Beat generation e nel walkman andavano i Modena City Ramblers, i Doors o Neil Young. Un walkman era un  gran compagno di viaggio ma che consumava un sacco di batterie e di conseguenza era da usare con buon senso ( ma quando mai).
L'autostop, per me, è uno dei modi più affascinanti di viaggiare. La meta perde importanza e il viaggio acquista una sua dimensione immaginifica.
Tra i miei desiderei maggiori c'è sempre stato quello di viaggiare in moto; è il mezzo che più di altri è sinonimo di libertà. Sarà stata l'influenza di Easy Rider? Ma una moto mia, che fosse degna di tale definizione, non l'ho mai posseduta e quindi mi sono avventurato per piccoli tratti in sella al mio cinquantino truccato Piaggio Bravo. Aveva un suo fascino.
Perciò,quando mi capita di incontare o leggere di gente che si muove e
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10 nov 2010

Il banchiere padano...lucano

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Un mio amico ha deciso che il mio blog non va bene e in preda ad uno dei suoi raptus di vario genere (può essere Ipomania ?)mi impone modifiche e invia suggerimenti e articoli.
Tra le indicazioni di letture, (è un onnivoro di quotidiani e attualità, mai mettersi a discutere con lui se ne esce perdenti), mi invia quest'articolo che lega l'attualità economica nazionale alla Basilicata.Un ragioniere della Basilicata diventa uno degli uomini più importanti della finanza bancaria nazionale.



Archivio cartaceo | di Vittorio Malagutti

10 novembre 2010
La disinvolta ascesa di Consoli, banchiere padano... lucano(NdR)

Vincenzo Consoli
Vincenzo Consoli è un banchiere rampante. Un’eccezione, di questi tempi, quando la gran parte dei suoi colleghi segna il passo. E qualcuno, come Alessandro Profumo, perde anche il posto. Consoli invece no. Consoli corre. Consoli compra. Consoli scambia, ristruttura, fonde. E tanta fatica, a quanto pare, è stata premiata generosamente. L’anno scorso, un anno di crisi economica, il numero uno di Veneto Banca ha ricevuto qualcosa come tre milioni e 700mila euro di compensi. Una somma che lo colloca ai
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9 nov 2010

Il punto B di Roberta M

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Prima ringrazio pubblicamente Roberta Milano per ciò che ha scritto, poi ammetto che nel leggere questo post mi sono sentito un pò lusingato e orgoglioso anche perchè ho avuto modo di ascoltare e vedere qualche lavoro di Roberta e conosco il valore della professionista.
P.S.: non sapevo della fonte della foto.
Ecco il post di cui parlo preso dal blog di Roberta Milano 

Il punto B
Non parlo di politica bensì della Basilicata. E, soprattutto, di sana e intelligente comunicazione territoriale che parte dal vino locale, coinvolge prodotti tipici, consiglia percorsi e promuove con i social network.
Esiste un problema di come comunciare, ed un altro di cosa comunicare. Il primo conseguente al secondo. Questo esempio è perfetto su entrambi i fronti. Una di quelle piccole storie che mi piace riportare (scoperta grazie a tra cielo e mandarini) perchè dimostra come sia possibile coniugare creatività, amore, passione, sostenibilità e business. A condizione di avere delle idee.

leggi post: http://www.robertamilano.com/2010/11/il-punto-b.html Share

Acqua bene comune e da tutelare

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Per la prima volta, andando contro una regola che mi ero dato al momento della creazione di questo blog, pubblicherò un comunicato stampa, a firma del Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata, nel quale si pone un problema di non poco conto. L’acqua è una risorsa importante è come tale deve essere rispettata e ben usata. Un’assurdità, quindi, sarebbe quella di usare dell’acqua potabile e sorgiva per usi industriali.
Dato che il problema mi è caro ed è vicino ai temi che tratto nel mio blog, pubblico per intero il comunicato stampa.
Giuseppe Melillo


Potenza, 3 novembre 2010
Nelle giornate del 1 e 2 novembre la popolazione di Paterno si è mobilitata per difendere le sorgenti presenti nel territorio del proprio comune dai prelievi di grandi quantità di acqua potabile effettuati da autobotti dell’ENI per scopi industriali legati alle attività di estrazione del petrolio.
Il Direttore Generale di Acquedotto Lucano, Ing. Gerardo Marotta, ha risposto  a tale iniziativa difendendo le operazioni di prelievo in quanto legittimate dalla presenza di regolari permessi.
Il Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata, comunicando il proprio sostegno al Comitato “Sor Aqua” che ha  promosso la mobilitazione degli abitanti di Paterno, stigmatizza la posizione assunta da Acquedotto Lucano ed invita tanto i suoi dirigenti quanto il Presidente della Giunta Regionale Vito De Filippo a rispettare ed attuare quanto affermato dallo stesso Governatore nel suo comunicato stampa dello scorso 16 ottobre. In quell’occasione egli sostenne, infatti, la necessità di una complessiva riorganizzazione del  Sistema Idrico Lucano finalizzata, tra l’altro, “ad utilizzare meno e meglio l’acqua”.
Ciò significa anche – in modo imprescindibile – evitare che le acque potabili, ed in particolare quelle sorgive, vengano impropriamente utilizzate e sperperate per attività industriali o agricole.
L’acqua potabile è un bene ormai prezioso in quanto sempre più scarso sia nella nostra regione che in tutto il pianeta: assistiamo quotidianamente al progressivo impoverimento ed inquinamento di falde acquifere, sorgenti e corsi d’acqua ed è completamente irresponsabile che grandi quantità di acque sorgive di ottima qualità vengano utilizzate per processi industriali il cui funzionamento potrebbe essere perfettamente garantito anche dall’utilizzo di acque di qualità inferiore (depurate e simili).
Il Coordinamento invita, dunque, tanto il Presidente De Filippo quanto i dirigenti di Acquedotto Lucano a revocare tutti i permessi concessi in tal senso e ad avviare, in occasione della prevista costituzione del Tavolo Tecnico Interistituzionale per la riorganizzazione del Sistema Idrico Lucano, una complessiva riflessione per un uso responsabile e sostenibile del bene acqua.
Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata
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I nuovi normanni in Basilicata...

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Perchè decidere di abbandonare il proprio paese, luogo, amici e affetti per traferirsi al sud? Non parlo degli immigrati, che a migliaia(?) ogni giorno scappano dalla guerra, fame, tirrannie per cercare un pò di dignità e un futuro meno amaro (anche questo non è poi tanto vero). Parlo di quella gente che lascia il proprio paese, ricco, educato, civile, con servizi sociali e welfare. Parlo di quei matti,danesi, olandesi, scandinavi e similari, insomma i nuovi normanni intesi non come bellicosi guerrieri ma semplicemente come uomini del nord. Normanni, infatti, etimologicamente deriva da Northmen, uomini del nord o Norsemen da norse di  norreno lingua germanica che apparteneva al ceppo delle  lingue indoeuropee  e che includeva il danese, lo svedese, l'islandese e il norvegese nelle loro forme più antiche.
Insomma, detto questo, perchè decidere di lasciare il loro modello quasi ideale di società per avventurarsi in
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8 nov 2010

Il nuovo ministro del turismo dalla Basilicata?

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Bighellonando, o per darmi un tono ...facendo un'analisi semiologica e un'analisi dei competitor sui vari blog e siti "stranieri" (non lucani) che parlano della Basilicata leggo questo articolo di Intravino  a cura del giornalista gastronomico e grande appassionato della materia Alessandro MorichettiL'articolo, ebbene sì, parla di una lucana, Sara Carboni produttrice di Aglianico, che ama il suo mestiere e la terra in cui vive così tanto da riuscire a trasmettere questa passione e colpire un esperto come il giornalista Morichetti a tal punto da pubblicare un articolo dal titolo eloquente: "Chiedersi perché il ministro del turismo si chiama Michela Vittoria Brambilla invece che Sara Carbone".
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I banditi d'acqua in Basilicata. Articolo di Les Temps

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Le Temps (in italiano Il tempo) è uno tra più importanti quotidiani della Svizzera in lingua francese, quella zona elvetica detta anche Romandia o Svizzera Romanda.
In questo articolo dal titolo:"En Basilicate, deux tiers de l’eau publique sont volés." Ovvero: In Basilicata due terzi dell'acqua pubblica vengono rubati, si occupa di quel fenomeno di sparizione dell'acqua pubblica ...Non c’è un confine né un segnale stradale. “Stiamo entrando nel Bandito, il quartiere del bandito”...
L'articolo,tradotto da Geopolitica, racconta delle perizie dell'acqua tra le
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7 nov 2010

Basilicata scoperta dagli inglesi. E' la nuova Toscana.

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E il Financial Times invita a comprare e investire in Basilicata. 

ARTICOLO DEL CORRIERE DELLA SERA

L'articolo è anche presente sul sito del Financial Times: Tuscani in the Making, ovvero emulando la Toscana.
www.giuseppemelillo.tk Share

La Basilicata tra le più GREEN

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Secondo l’Indice di Green Economy (IGE) stilato da Fondazione Impresa, le regioni piu’ “green” d’Italia sono al momento Trentino Alto Adige, Toscana e Basilicata e a seguire Calabria, Valle d’Aosta e Veneto. In altri termini, spiega la Fondazione Impresa che si occupa delle problematiche e alle evoluzioni relative alla piccola impresa, il nuovo paradigma della Green Economy sembra non conoscere la tradizionale frattura tra Nord e Sud Italia e per certi versi riconciliare il Paese. Secondo un focus di approfondimento sul “Mix di energie rinnovabili nelle regioni italiane” (idrico, eolico, fotovoltaico, geotermico, biomasse), elaborato da Fondazione Impresa, Sardegna, Molise e Basilicata producono energia elettrica attraverso il mix migliore di energie rinnovabili. I risultati della ricerca mostrano, per
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1 nov 2010

La cooperazione in Basilicata dalle origini alla Riforma Agraria

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La cooperazione in Italia è nata 150 anni in ritardo rispetto al resto d’Europa.  La prima cooperativa di consumo nasce a Torino nel 1854, promossa dagli operai;  la prima cooperativa di lavoro, invece, nasce  ad Altare, in provincia di Savona, ad opera di alcuni vetrai.
L’esperienza cooperativa cominciò a radicarsi in Basilicata agli inizi del Novecento con la costituzione a Banzi, Montemilone e a Forenza di cooperative contadine di gestione delle quote di terreni demaniali occupate e poi assegnate.
Nello stesso periodo, a Lavello, una cooperativa di produzione e lavoro “ La Conquista”, conclusa con un proprietario privato un contratto di
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Basilicata; viaggio nella biodiversità

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Dalle montagne al mare, la natura non si fa mancare nulla
L’aspetto che colpisce maggiormente il  visitatore che entra nel territorio della Basilicata è la incredibile varietà di paesaggi naturali che si dispiegano ai suoi occhi come in un susseguirsi  di fotogrammi suggestivi  che lo accompagnano da nord a sud. Le differenze altimetriche, che dai 2007 metri del Monte Papa  degradano fino al livello del mare delle coste tirrenica e jonica e eterogeneità ecologica, hanno plasmato nei secoli una natura straordinariamente ricca di biodiversità vegetale ed animale.
                Dal monte Vulture, a nord, attraversando l’area della Val d’Agri- gruppo del Pollino fino alle Murge e valli fluviali lucane è tutto un susseguirsi di biodiversità distinte: l’edificio vulcanico del Monte Vulture ospita uccelli, mammiferi, invertebrati terrestri, specie floristiche e pesci delle acque interne, la Val d’Agri ed il gruppo del Pollino rivestono un’importanza prioritaria a scala eco
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31 ott 2010

Carbonari in terra lucana

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Le insurrezioni del 1860 a Viggianello
La Basilicata nella metà del secolo XIX era non solo la regione più estesa del Regno di Napoli e dell'Europa, ma era anche il simbolo degli stessi. Il territorio era costituito da monti elevati, da colline estese e da valli ampie. Aveva tutti i tipi di clima, era il microcosmo del mondo anche per le produzioni agricole che vi si coltivavano.
Molti pensavano che in questa regione il cielo era molto bello, i campi fertili, gli uomini felici; questa regione era il giardino d' Europa.
In realtà le cose non erano così, la gente soffriva la
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28 ott 2010

Basilicata-La regione Invisibile: articolo di Focus

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Da Focus , reportage : La Regione Invisibile
Per  alcuni è strana, per altri diversa, per la maggioranza sconosciuta e misteriosa.
Strana perché è l’unica regione italiana cha ha un nome ma non un aggettivo e così per chiamare gli abitanti della Basilicata ( nome di origine bizantina, probabilmente risalente all’imperatore Basilio II nel X secolo) devono ricorrere al termine “lucani” da Lucania, antico nome recuperato durante il fascismo.
Diversa perché al contrario di molte regioni, non si mette in mostra, non sfoggia né esalta i suoi pur numerosi record ma ama stare nell’ombra e preferisce l’ “understatement”.

“FAR SUD”
Misteriosa e inesplorata, per non dire selvaggia, perché nonostante sia vicina a grandi città come Bari e Napoli e sia facilmente raggiungibile con strade e ferrovie (Potenza, capoluogo più alto d’Italia, è stata tra le
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La Basilicata e Focus (1)

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Estrapolo alcuni passaggi dell'articolo che Focus ha dedicato alla Basilicata definendola : regione invisibile.
Ringrazio Pier Paolo A. per avermi consegnato questo articolo
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Conoscete qualcuno che va in vacanza in Basilicata?
O il nome della sua mafia? (Impossibile non c'è!)
O quello dei suoi abitanti? (Non certo basilicatesi!)
Ma allora esiste davvero?
Altrochè e detiene primati insospettabili




Matera la ribelle.
Matera è stata la prima provincia del sud a ribellarsi all’occupazione nazifascista nel ’43.
E’ cosi ricca di monumenti che una chiesa del Seicento, è stata trasformata in un cinema.


Paese da sogno.
Castelmezzano nelle Dolomiti lucane è nella lista delle "località sconosciute più belle al mondo del sito USA Budget Travel.

Un emigrante di Castelmezzano edificò nel '900 a New York, 
il primo grattacielo per abitazioni e lo chiamò Lucania
Torri, vicoli, silenzi.
Craco, la più bella città fantasma d'Italia, fu evacuata nel 1963 per una frana.

Spunti dell'articolo di Focus n. 212-GIUGNO 2010
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Gli abitanti di Pisticci. serie fotografica

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Continuo la serie fotografica di una Basilicata viva nei ricordi di qualche anziano e tracciata da queste immagini.

Il territorio di Pisticci, in provincia di Matera è uno dei più popolosi della Basilicata, oltre che tra i più floridi economicamente e culturalmente.

 


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Basilicata documenti fotografici di civiltà popolare

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Questa serie di immagini ripercorrono un periodo legate alle tradizioni popolari di un territorio oggetto di fascino e mistero.
Un periodo, però, anche legato a povertà e ignoranza diffusa( ignoranza scientifica e non letteraria, poichè la cultura popolare non è inferiore ma solo più discreta.
Un mondo ricco di esperienza e partecipazione sociale agli avvenimenti collettivi.
Si rideva e piangeva insieme.
Il vicinato era un fondamento. Le generazioni interagivano scambiandosi aiuti e trasmettendosi insegnamenti.
www.tracieloemandarini.blogspot.com

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La prima neve? Eccola qua!

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Bentornata madame Neve!
Naturalmente Pollino ci sveglia stamane facendoci vedere le vette del Pollino innevate e dando il benevenuto a madame neve in Basilicata.


















La prima spolverata della stagione 2010/2011 ha fatto la sua prima comparsa sulle cime più alte del Parco Nazionale del Pollino in data 27 ottobre 2010.

Leggermente in ritardo rispetto l’anno scorso quando il 16 ottobre 2009 ci furono abbondanti precipitazioni fin sotto i 1600 mt.

Come si può osservare nella foto (in esclusiva concessa a Naturalmente Pollino) che immortala Serra del Prete (2181 mt), la neve si è presente fin i 1850 mt circa.


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27 ott 2010

Texas Basilicata

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National Geographic Italia
di Enrica Simonetti
Sembra che sia stato tutto scritto dal destino. Petrolio e pozzi a Viggiano, in Basilicata, dove da secoli si parla della Madonna nera, apparsa ai pastori grazie ad alcuni prodigi luminosi sul Monte Sacro. Oggi, il volto scuro di quella Madonna ci fa pensare al nero del petrolio, e le luci che affiorano dalla sua vallata verde sono quelle dei tralicci bianchi illuminati, piccole torri Eiffel rumorose che segnalano le trivellazioni, i pozzi, la caccia all’oro nero che in Lucania si è scatenata a un ritmo velocissimo. Attraversiamo la Val d’Agri guardandoci attorno stupefatti per i tanti contrasti. Pecore e pascoli da una parte, capannoni e perforazioni dall’altra. E poi vigneti, tanti vigneti o coltivazioni di fagioli e patate, alternati al grande oleodotto, alle reti dell’olio.

Lo chiamano olio il petrolio che viene estratto da questa terra, ricca e povera allo stesso tempo. Dicono che il giacimento valga 50 miliardi di euro e che sotto le terre selvagge di questo lembo di Mezzogiorno ci siano un miliardo di barili di petrolio. Ma si deve scavare a profondità notevoli, oltre 3-4.000 metri, sondare la qualità e la quantità di oro nero ed estrarre,“mungere” la Basilicata come si fa ancora per il latte dalle
mucche. «Siamo una terra colabrodo, non fanno che bucarci e il lavoro promesso manca ancora», protestano gli ambientalisti. Mentre il fronte politico-governativo-imprenditoriale replica: «Tutto falso: lo sviluppo e le risorse derivanti dalle royalties versate alla regione dalle compagnie petrolifere danno risultati concreti».
La Val d’Agri non è che un microcosmo, un esempio di ciò che accade nel resto d’Italia, dove 1.700 pozzi attivi rendono ogni anno quattro milioni di tonnellate di greggio. Non ci si deve far impressionare dalle cifre, che in realtà non sono molto significative. Basti pensare che questa produzione rappresenta solo il cinque per cento del fabbisogno nazionale. Ecco perché le compagnie petrolifere scalpitano: si deve estrarre di più.

Perciò si moltiplicano le richieste, anche al Sud, in zone turistiche (ma il progetto che riguardava il Basso Adriatico è stato bloccato dalle proteste) o dove si sperava di far nascere parchi nazionali. La Val d’Agri è da sola un piccolo parco in quell’Italia fatta di contadini, un’Italia del passato. Ora molti ex coltivatori lavorano per le imprese subappaltate dalle grandi compagnie petrolifere: «Ci pagano anche bene», dice Pietro, 42 anni, «ma è sempre un lavoro a termine». Accanto a lui, un dipendente che non vuole essere citato («Sennò questi mi cacciano») rivela che «la manodopera locale è assunta solo con contratti precari; i dipendenti fissi sono quelli delle multinazionali».

Verità e bugie, accuse e smentite. Sembra che attorno al petrolio aleggi una grande favola nera. C’è chi racconta della legge 99 del 2009, secondo la quale ogni cittadino lucano munito di patente (che si produce a fare il petrolio se uno va a piedi?) potrà ricevere direttamente a casa i ricavi delle royalties. C’è chi fissa questa cifra al tre per cento e chi parla di un aumento dal sette al dieci per cento. Fatto sta che mancano i decreti attuativi e che i ritardi burocratici rendono questi assegni dei veri e propri sogni. «Chi controlla le estrazioni del petrolio su cui si calcolano le royalties spettanti a noi?», rilancia l’instancabile Michele Somma, attivista del Comitato Lucano No Oil. Il presidente della Regione Basilicata De Filippo parla di un ufficio del ministero dello Sviluppo economico che farebbe da controllore; mentre sui ritardi, si afferma che tutto dipende dalla concertazione tra ministeri, perché i dati (ad esempio quelli sui cittadini muniti di patente) arrivano da ministeri diversi. Intanto il tempo passa. Nel frattempo nella Val d’Agri il suolo trema per le scosse delle trivellazioni. I soldi poi arrivano: il grande progetto è quello del parco dell’energia che sarà attivato a Grumento Nova, nel cuore della “Basilicata-Texas”, la terra del petrolio. Percorsi guidati, prove di veicoli a basso consumo, persino un padiglione enorme dedicato allo spettacolo, con cupola geodesica. Idee che fanno sgranare gli occhi in paesi in cui già il cinema o la libreria sono miraggi.

Certo, per tramutare i progetti in oggetti ci vuole un bel po’ e forse non è neanche colpa delle multinazionali. A Marsiconuovo, Comune e Regione si sono “accapigliati” sulla creazione di un Osservatorio ambientale da tempo promesso dopo un contratto di affitto per 30 anni siglato con l’Eni, ma seguito da inerzie e ritardi. Liti politiche e sedute di giunta infuocate. Alla fine, destra e sinistra si rimpallano accuse sul passato. Fatto sta che la gente continua a emigrare, nonostante i pozzi petroliferi dentro casa.
I figli dei contadini sono laureati e vanno a cercare posto (e/o disoccupazione) altrove: «Non è vero che il petrolio ci ha portato lavoro, andate a vedere cosa ci propongono di fare, si parla persino di lavori che durano 15 giorni», dice Stefania, la quale sostiene di adorare la sua terra «ma di essere costretta a lasciarla per sempre».

In realtà, molti paesini suggestivi ma pieni di nulla sono già da tempo abitati solo dai vecchi. Ma è giusto o no estrarre greggio in Lucania, la patria di Quinto Orazio Flacco, la terra pluricitata da Tito Livio e - in tempi più moderni - da Carlo Levi e dai nuovi registi? Il suolo baciato dal sole (dove si potrebbe ricavare tanta energia solare) pervaso dai boschi e dai pascoli? Non è facile dare una risposta immediata.
Ci possono aiutare a riflettere le ultime cifre sulle entrate di comuni e regioni: il calo del prezzo del petrolio e il rapporto euro-dollaro avrebbero anche dimezzato nel 2009 le royalties per le casse lucane, diventate 76 milioni di euro contro i 134 del precedente anno. Questo ci dicono i bilanci calcolati da Eni e Shell. Va bene, ci crediamo, vogliamo crederci. Ma, allora, se le cose stanno così, se si trivella e non si ricava tanto, ne vale la pena? E se ne vale la pena, è ora di chiedersi: chi ne beneficia?

National Geographic Italia (27 ottobre 2010)

www.tracieloemandarini.blogspot.com Share

Basilicata; una regione invisibile

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Ho trovato molto interessante l'articolo che il mensile Focus nel numero 212 di giugno 2010 ha dedicato alla regione Basilicata, intitolandolo "La regione invisibile".
Così inzia la descrizione della Basilicata in un blog- http://90meteo.blogspot.com ,curato da Marco Montagna, veronese credo.
Il post continua così:... Una regione invisibile perchè sconosciuta ai più ma che riserva sorprese e primati incredibili: una regione che non si mette in mostra ed anzi ama stare nell'ombra, e questo le sta dando grandi soddisfazioni, con moltissime curisoità.
Intanto il nome, perchè la Basilicata è l'unica regione italiana che ha un nome ma non il relativo aggettivo per
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Che sorpresa questa Basilicata! Parola di olandese.

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“Sorprendente!” Con questa espressione di stupore Henk de Boer, giornalista olandese, ha commentato il suo viaggio in Basilicata. Per lui infatti è stata una vera sorpresa conoscere questa regione del Sud Italia, territorio di cui non aveva mai sentito parlare prima e di cui ignorava totalmente l’esistenza. La piacevole scoperta sarà oggetto di un focus speciale che occuperà un’intera pagina del quotidiano per il quale scrive, Reformatorisch
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26 ott 2010

Ho Scoperto la Basilicata (VIGGIANO)

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Un brevissimo viaggio sul monte Viggiano, dove è venerata la Madonna Nera patrona della Basilicata.
Ho Scoperto la Basilicata (VIGGIANO)

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Ho Scoperto la Basilicata (METAPONTO)

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Rimaniamo sempre sulla costa; quella jonica di Metaponto.
Ho Scoperto la Basilicata (METAPONTO)

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Ho scoperto la Basilicata (MARATEA)

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Ancor in giro con un docu-clip. E' la volta di Maratea.
Ho scoperto la Basilicata (MARATEA)

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Ho scoperto la Basilicata (CASTELMEZZANO e PIETRAPERTOSA)

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Tra i cieli delle Dolomiti Lucane insieme al volo dell'angelo e uno sguardo tra gli scorci di Castelmezzano e Pietrapertosa
Docu-Clip della serie: Ho scoperto la Basilicata (CASTELMEZZANO PIETRAPERTOSA)

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Ho scoperto la Basilicata (- POLLINO -)

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Terzo Docu-clip in giro per la Basilicata.Ho scoperto la Basilicata (-POLLINO -)
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Ho Scoperto la Basilicata (-VALLE DEL SINNI-)

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Una serie di video brevi alla scoperta della Basilicata, in questo si attraversa un tratto della sinnica per giungere a Colobraro.
Ho Scoperto la Basilicata ( -VALLE DEL SINNI-)


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Ho scoperto la Basilicata (video -ALIANO-)

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Una scoperta personale della mia regione,la Basilicata,senza seguire programmi e itinerari...
Un documentario senza pretese...solo un mio sguardo personale sulla Basilicata!
di Giovanni Lancellotti Share

25 ott 2010

Sul quotidiano di Basilicata

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Il posto integrale è qui
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20 ott 2010

Il blog di Ugo

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Ringrazio attraverso questo post Ugo Maria Tassinari, il primo studioso italiano dell’estremismo di destra, oltre che...
giornalista saggista docente accidioso appassionato strafottente applica il suo talento a trasformare le nevrosi in fattori di successo...come si autodefinisce su twitter.
In un post sul suo blog- www.fascinazione.blogspot.com- mi coinvolge  pubblicamente nello sviluppo grafico/tecnico di questa sua macchina da guerra. Mi affianca a personaggi del calibro nazionale come Vittorio Zambardino e locali come Luigi Cannella.

"Questo blog è ricco non solo della mia scienza ma anche del contributo appassionato di parecchi amici. C'è chi manda pezzi (o qualche volta li prendo io: comunque per la lista d'onore vedi l'elenco nella colonna in basso a sinistra), chi segnala temi e notizie (e bisognerà trovare la modalità di dare loro pubblico riconoscimento), chi, come Vittorio Zambardino, Giuseppe Melillo e Luigi Cannella mi dà istruzioni su un uso più ricco e appropriato delle tecnologie con cui conservo un rapporto larvatamente luddista. Grazie a questi ultimi contributi il blog ha trovato una veste grafica bella, utile e sostanzialmente definitiva e i contenuti si stanno arricchendo significativamente".
Beh, che dire! Grazie e alla prossima in qualche angolo di mondo lucano  ...tra i musicisti e gli sbandati o sui sentieri dove danzano le fate..per dirla come i Ramblers. Share

16 ott 2010

Moratti e il fascino della Basilicata

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Il presidente dell'Inter in trasferta lucana: «Che peccato non aver scoperto prima questa terra».

SAN MAURO FORTE - A volte i sogni possono diventare realtà. E così è stato per tutti i tifosi neroazzurri di San Mauro e paesi limitrofi che hanno visto realizzare il loro sogno più grande: stringere la mano, scattare foto, strappare un autografo al presidentissimo dell’Inter, Massimo Moratti,
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12 ott 2010

I Savoia in Basilicata: dipinto di un'epoca e della sua stampa.

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Nonostante il forte contributo dato dalla Provincia di Basilicata alla lotta risorgimentale i regnanti di Casa Savoia visitarono Potenza soltanto nel gennaio del 1881. Un dettagliato racconto di quella visita, avvenuta nei giorni 25, 26 e 27 gennaio, è contenuto nella “Cronaca potentina” di Raffaele Riviello il quale non dimentica di sottolineare come “il sentimento di ospitalità e di riverenza verso il Re Umberto prese il carattere di generoso dovere per l’attentato di Passannante, nativo di Salvia, oggi Savoia di Lucania, Comune della nostra Provincia”1, quasi a dimostrare al resto d’Italia la fedeltà della Basilicata ai Sovrani.
I Savoia a Potenza. 1881 ?
In città l’entusiasmo era alle stelle.
Nulla venne lasciato al caso per ricevere degnamente il Re Umberto, la Regina Margherita ed il principe Amedeo, di ritorno dal viaggio in Sicilia e nelle Calabrie. Il Palazzo della Prefettura venne tappezzato e decorato “con lusso di reggia”, le strade furono risistemate e adeguatamente illuminate. Furono piantati fiori ed alberi e i palazzi vennero addobbati con bandiere, drappi, lumi, festoni. Al Municipio vennero anticipate cospicue somme, nonostante il dissesto delle finanze.
Dalle singole amministrazioni (la sola Provincia spese lire 215.739,40) alle società private, dai negozianti ai singoli cittadini, tutti furono impegnati in
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L'antica storia della abbandonata Uggiano - Basilicata e Castelli

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Il castrum di Uggiano: un abbandono di sei secoli.

“Eppure in quella vecchia [opera] vi era una qualche vitalità,
una qualche misteriosa e suggestiva traccia di quel che essa era stata [.......];
una qualche soavità in quelle linee morbide modellate dal vento e dalla pioggia”.
J. Ruskin, Le sette lampade dell’architettura, trad. it. R. M. Pivetti, Milano, 1981, pag. 227

Su uno spiazzo di poco più di un ettaro, alla sommità diuna collinetta dalle pendici che degradano bruscamente verso la valle della Salandrella e del canale della Lavannara, svettano tra gli sterpi, in uno stato di precario equilibrio, i tratti superstiti della cinta muraria diruta e i resti della torre quadrata che sino a trent’anni or sono era incorniciata
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5 ott 2010

Basilicata e briganti - alcune lettere (7)

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Scritte nel 1862 da Nicola Battista Passarelli materano e inviate a Napoli al suo conterraneo Leonardo Passarelli per aggiornarlo sullo stato delle cose nel materano (parte 7)

8 novembre 1862


"....Circa a' briganti siamo sempre all'istesso,Coppolone non si muove da soliti luoghi,cioè S.Vito,Imperatore,Selva di Venusio,S.Andrea,Bosco della Bruna,ecc. Serra Valle poi, Rifeccia, Picciano, Timmari, Coste di Grottole ecc. Quasi ogni giorno escono in perlustrazioni di Nazionali e truppa mista,ma è tempo perduto.Io sono sicuro che quest'inverno non troppo saremo molestati da' briganti che si limiteranno a' soliti ricatti,e rapine alle masserie,ma temo fortemente per la primavera quando le truppe con tutta probabilità saranno ad alzare la testa.Il tempo propizio a poterli esterminare è l'attuale stagione,ma pare che la truppa non vuole saperne nulla.Del resto speriamo che quel Dio che ci a' soccorso fin'oggi,vorrà continuare ad aiutarci.Non mi dilungo perchè è tardi e la posta parte appena che giunge essendo ridotte brevi le giornate.Noi stiamo facendo una strage di volpi e lepori che ce ne stanno in gran quantità,ma dobbiamo adare in compagnia,e con cautela.Si pensa di fare una caccia a mena in Timmari e Picciano che ci sta una caccia Reale,ma ci uniremo co' Grottolesi e Miglionichesi.Beccacce finora non ne sono calate,Ciccillo ieri ne uccise una ed è stat la prima...."

http://www.lucanineuropa.eu/BrigantiLucani2.asp

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Basilicata e briganti - alcune lettere (6)

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Scritte nel 1862 da Nicola Battista Passarelli materano e inviate a Napoli al suo conterraneo Leonardo Passarelli per aggiornarlo sullo stato delle cose nel materano (parte 6)


9 Ottobre 1862

"....I briganti non si allontanano dal nostro tenimento grazie alla bontà dei signori proprietari che non gli fanno mancare nulla.Ieri sera si presero due cavalli e delle fave dalla masseria di Dragone a Serra La Stella,e fecero casa del diavolo perchè non gli avevano fatto trovare la biada.Non passerà molto e sentirete che Serravalle
Accampamento dei briganti. Harper's magazine
farà qualche grosso ricatto a qualche porco grosso di Matera,giacchè non si allontana dalla Rifecci,che conosce palmo palmo,e voi sapete il suo solito......"

22 Ottobre 1862

"....I briganti non si sono mai allontanati dal nostro tenimento,qualche volta hanno fatto Briganti da internetqualche escursione,e quindi sono ricomparsi.Avant'ieri alla Rifeccia 52 briganti ebbero un piccolo scontro con 45 soldati di linea,che provocarono tirandogli una immensità di fucilate fuori tiro,ma quando i soldati si avvicinarono,e li caricarono alla baionetta,montarono a cavallo e
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Basilicata e briganti - alcune lettere ( 5)

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Scritte nel 1862 da Nicola Battista Passarelli materano e inviate a Napoli al suo conterraneo Leonardo Passarelli per aggiornarlo sullo stato delle cose nel materano (parte 5)

9 Ottobre 1862


"...La posizione nostra relativamente al brigantaggio è sempre l'istessa,se non vogliamo dirla peggiore.Ieri verso le 5 ore di notte mentre mi caricava bussò alla porta di casa briganti da internetAdelmo Monaco,ed essendo andato ad aprirgli disse che avrebbe voluto Ciccillo e Peppino per fare una spedizione in campagna.Dissi che avrei voluto far parte anch'io,chiamai i fratelli e partimmo verso le ore 7 in n.18 paesani e
Le avventure del brigante Crocco nei pannelli usati dai cantastorie del periodo
3 carabinieri.Girammo tutta la notte per la selva,visitammo l'ovile di Alvini,quello di Mario ferri,la masseria del fu Gattini,altri ovili ecc.ecc. e poi ce ne calammo dalla Murgia per la Masseria di Passarelli senza incontrare un diavolo,solo acqua,fango,pietracce,e nulla di meglio.Scopo della nostra spedizione era che si ebbe l'avviso da Monaco come altri 5 pastori si erano dati in campagna,e non ancora si erano aggiunti co' briganti che andavano cercando nell'ovile di Alvini,ma noi non li trovammo.Ma pare la nostra speidizione non fu del tutto inutile.Saverio Ruggiero,ed altri cinque compagni al ritorno si staccarono da noi verso Cozzica per cacceggiare e si imbatterono in due pastori che dissero di essere stati presi per forza,e li arrestarono,altri due se ne presentarono la sera a 4 ore,che pure dissero di essere stati presi a forza,e sono stati arrestati e passati al potere giudiziario.Il 5° non si è presentato ne si presenterà,perchè è una cattiva bestia di famiglia di ladri,e questo è stato anche Garibaldino.Abbiamo la solita comitiva di coppolone che aumenta di giorno in giorno,perchè niuno la molesta,e tutti la sussidiano,e non si muove da tenimento di Matera,Pomarico,e Montescaglioso.Serravalle idem,ma qualche volta si allontana
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Basilicata e briganti - alcune lettere ( 4)

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Scritte nel 1862 da Nicola Battista Passarelli materano e inviate a Napoli al suo conterraneo Leonardo Passarelli per aggiornarlo sullo stato delle cose nel materano (parte 4)

29 Settembre 1862

"....Vi scrivo qualche cosa di qui credendo farvi cosa grata. Pare che i briganti si siano allontanati da qui perchè una colonna  mobile di circa 2000 tra bersaglieri e linea ed i briganti benissimo informati se l'anno svignata,ma quanto meno lo crediamo li vedremo ricomparire,giacchè non si vuole tenere un piano combinato,ed i briganti,che conoscono tutte le mosse de' militari,li scansano sempre.
Le avventure del brigante Crocco nei pannelli usati dai cantastorie del periodo










Circa quattro giorni addietro si ritirò un capo gualanodi Giudicepietro che è un buon uomo,ed era stato preso a forza dà briganti.Si presentò pure un grassanese che formava parte della banda del fu Capo Brigante Saettone che per gelosia fu ucciso da Paolo Serravalle e si pose alla testa della sua compagnia.Dal racconto di questi si rivela che i briganti operano di concerto,che la notte ricevono corrieri da compagni,e agiscono con la masiima intelligenza. Nelle ore di riposo,fanno cartocci,tirano al bersaglio,e si esercitano ad evoluzioni militari.La banda di Serravalle colla aggiunta del fu Saettone è di 50 individui,quella di Coppolone di 26,ma con le reclute ultimamente fatte giungono ad un centinaio.Pare che avessero preso la strada di Bernalda,e quindi siano andati verso Salandra,ed un giorno stavano in una masseria sotto Ferrandina,e si mangiarono una vitella.Il tenenteMandrini scrisse ieri che nel Melfese vi è una compagnia di più di 300 individui che si battono
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Basilicata e briganti - alcune lettere (3)

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Scritte nel 1862 da Nicola Battista Passarelli materano e inviate a Napoli al suo conterraneo Leonardo Passarelli per aggiornarlo sullo stato delle cose nel materano (parte 3)

16 Agosto 1862

"...Il brigantaggio continua essendosi ormai resa una malattia cronica che ora più,ora meno ci molesta.Che volete che vi dica? Non si vuol prendere nessun espediente per farlo finire.Qui abbiamo due delegati di P.Sicurezza,un Cancelliere,e 10 guardie che fanno?Quale benchè menomo sergigio hanno reso fino ad oggi?
Le avventure del brigante Crocco nei pannelli usati dai cantastorie del periodo










Non fanno nulla,precisamente nulla.E' pure qui vi è un comitato borbonico,e pure i briganti ànno avuto ed ànno relazione con paese,ed intanto ? Rubano il soldo! qui tutti i buoni cittadini sono in agitazione per la scappata fatta da Garibaldi,e si teme che potesse nascere una guerra civile.Speriamo che Iddio voglia continuare a proteggere l'Italia,ma intanto vi dico che siamo in seria apprensione,dacchè vedreste il brigantaggio che sta crescendo,avanzarsi a dismisura,ed i borbonici,ed i clericali che già cominciano a ridere ,e sperare nelle scissure ed intemperanze,menar trionfo e godersela.Ripeto,speriamo che la cosa abbia buona soluzione,e tutto finisca,altrimenti sono guai..."


20 Agosto 1862

"...Qui nel nostro distretto il brigantaggio è ben poca cosa,avant'ieri quattro compagni di Coppolone furono addosso a sette pisticcesi che scortavani il signor Dellosso,ma ebbere pane per focaccia,che due briganti
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Basilicata e briganti - alcune lettere ( 2)

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Scritte nel 1862 da Nicola Battista Passarelli materano e inviate a Napoli al suo conterraneo Leonardo Passarelli per aggiornarlo sullo stato delle cose nel materano (parte 2)


Briganti che tendono un'imboscata. Immagine apparso su un giornale americano

10 Febbraio 1862

"Per ora qui non vi sono novità,speriamo stare sempre quieti.Ieri ritornò da Pisticci un certo Gaeta seminarista,e mi disse che vi è un forte stuolo di briganti verso Tursi ed Anglona,ma che dovevano essre attaccati in quell'istesso giorno dà nazionali di Tursi,Pisticci,Montalbano,Bernalda,ecc..,ed altra forza regolare.Finora non so qual'è stato l'esito,ma speriamo che sieno stati distrutti...."

28 Maggio 1862

"...Il brigantaggio va cessando,ma quantunque le basi le più numerose non sieno che di 12 o 15,pure non cessano di molestare i viadanti e le masserie.Oggi vi hanno preso tre cavalli di Gattini,e ieri vi fu un ricatto ad un massarotto di Pomarico.Se la polizia fosse più attiva,il brigantaggio non avrebbe più vita.I soli carabinieri non rubano il soldo.Del resto speriamo che la povera Italia migliori di giorno in giorno nonostante i cattivi che creperann...."

16 luglio 1862

"...Qui grazie a dio stiamo piuttosto tranquilli,quantunque il brigantaggio sia alquanto aumentato,e producono del danno con incendiare il ricolto,uccidere animali ed anche delle persone,e mantenere le strade non
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Basilicata e Briganti- alcune lettere 1

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Scritte nel 1862 da Nicola Battista Passarelli materano e inviate a Napoli al suo conterraneo Leonardo Passarelli per aggiornarlo sullo stato delle cose nel materano (parte 1)
Le taglie 




Matera 27 gennaio 1862
"...Qui tutto procede press'a poco come quando voi eravate qui.l'unica cosa che un poco intorpida l'orizzonte tranquillo del paese,è il dissenso del maggiore comandante di piazza.Sarebbe desiderabilissimo che si andasse a far .....! Circa i briganti stiamo un pò quieti,ma ciò non pertanto vi sono varie piccole compagnie nella provincia,che certo non fanno del bene.Nel bosco di Montescaglioso ve n'è una di circa 30 persone a piedi,ed a cavallo,che ora si vedono verso Bernalda,ora verso Pisticci,ora nel tenimento di Ginosa,e Castellaneta,ora stanno uniti,ora si dividono.Ninco Nanco e Crocco stanno verso Tolve e circa 10 giorni addietro fecero fuoco sopra a Donato Vincenzo Motta ferendolo leggermente,ed offendendo gravemente uno dei suoi guardiani.Questi hanno una compagnia di circa 12 persone a cavallo. Un tale Cavalcanti di Corleto audacissimo Capo-o-Brigante,si raggira in què dintorni con circa 30 malviventi.Un altro celebre bandito Coppa di Rionero, che per dinotare la sua propensione al sangue si firma Coppa il Beccaio,si raggira con 12 compagni a cavallo nel bosco di Lagopesole.Un'altra diecina scorrazzano tra il tenimento di Grottole, e la
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28 set 2010

Sarconi. La rivincita della Piccola Mesopotamia.

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Così è chiamata la zona del paese, stretta tra due corsi d'acqua. Ed è proprio la posizione che rende unici e davvero buonissimi i legumi che qui vengono prodotti.

E per favore non si dica che parlando di fagioli a nessuno viene in mente l'unica associazione dalla quale nessuno, scherzando, riesce a sfuggire. E perciò sgomberiamo il campo dagli equivoci con il migliore e più decoroso degli esempi possibili e diciamo che sì, i fagioli sono come i falsi amici: parlano di dietro.
Gli abitanti di Sarconi, invece, sono gli unici al mondo che non scherzano sui fagioli.
Non ci riescono neanche un po'; e se chiedi dell'esistenza di qualche proverbio spiritoso sugli effetti travolgenti di questo stupendo legume che fu chiamato "la carne dei poveri", non esce un ragno dal buco.
In effetti Sarconi, paesino della lucana Val d'Agri, diventato famoso in Italia e persino fuori dai confini nazionali per i suoi meravigliosi e protetti fagioli, è l'unico posto al mondo nel quale il prezioso legume è la storia di un successo, di una rivincita degli ultimi, di un gruppo di contadini che attraverso l'umiltà propria e quella del frutto delle proprie fatiche è riuscito a emergere dal nulla, pur non vantando concittadini illustri, castelli, dame e cavalieri.
Anzi: gli abitanti di Sarconi erano identificati col termine di "ciuoti", che si usa affibbiare a tonti, stolti, stupidi e dintorni. Ma Ciuoti è anche il nome di un ecotipo di fagioli che si coltiva a Sarconi.
la rivincita dei Ciuoti, umani e vegetali • che fossero, iniziò subito dopo la Seconda guerra mondiale, quando i sarconesi indissero il referendum per affrancarsi dal Comune di Molìterno, di cui Sarconi era frazione, che domina dall'alto della collina con le sue torri medievali, la gloria dei suoi artisti e dei suoi generali borbonici. Non c'era dubbio sui risultati:
«In fondo», racconta Luciano Albano, capo del gruppo lucano della Protezione civile che si è distinto di recente nei soccorsi ai terremotati del vicino Abruzzo,”noi eravamo l'unico paese disteso a valle, fra i tanti che
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27 set 2010

Sarconi- PZ (basilicata) e la sagra del fagiolo

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Sarconi nella valle dell'Agri, in Basilicata, è una della sagre più importanti di Italia. Ha avuto molti riconoscimenti ed è meta di visitatori, giornalisti, gastronauti - Ogni anno ad agosto, il 18 e 19, si svolge la manifestazione che Basilicatanet definisce così:
"I Fagioli di Sarconi, marchio IGP dal 1996, sono caratteristici poichè fortemente legati all’ambiente di questi territori dove la disponibilità di acqua, e particolari condizioni ambientali come le basse temperature estive permettono la produzione di fagioli di elevata qualità assolutamente distinguibili dalle altre varietà esistenti.

Un percorso tra le suggestive strade del centro storico per scoprire, aiutati dalle didascalie, tutte le 17 varietà ecotipiche del fagiolo locale, la loro storia e il legame col territorio. Un tour gastronomico per assaporare tutte le pietanze, rigorosamente a base di fagioli, preparate dai ristoratori della zona. In più in ogni piazza si potranno conoscere i segreti di un antico mestiere, dalla lavorazione della ceramica a quella del vimini e del legno."
Per intuire l'atmosfera della festa posto questo video:

The Beans' Place from Leonardo Dalessandri on Vimeo. Share

24 set 2010

Lingue e dialetti in Basilicata

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Non esiste il dialetto lucano ma i dialetti lucani. Esiste cioè un pendolarismo tra vari universi linguistici che hanno coabitato per secoli, e che esprimono ancora oggi ciascuno una mentalità, una letteratura e condizioni sociali riconducibili alla stessa terra madre. Il profilo linguistico della Basilicata è sensibilmente frammentato, date le differenti vicende storiche che l’hanno attraversata, ma non esistono dei veri e propri confini dialettali: siamo in presenza, semmai, di un grande “ipersistema linguistico”, nel quale l’isolamento geografico e di conseguenza culturale hanno generato l’arcaicità ed insieme la vitalità delle forme. La loro individualità e molteplicità è una ricchezza per la regione, che ha saputo coltivare e tenere unite attraverso
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21 set 2010

Ghost Town

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Ghost Town from Leonardo Dalessandri on Vimeo.

A causa di una frana di vaste proporzioni, nel 1963 Craco fu evacuata e l'abitato trasferito a valle, in località Craco Peschiera. Allora il centro contava oltre 2000 abitanti. La frana che ha obbligato la popolazione ad abbandonare le proprie case sembra essere stata provocata da lavori di infrastrutturazione, fogne e reti idriche, a servizio dell'abitato.
Paese fantasma
Ad onta di questo esodo forzato, Craco è rimasta intatta, trasformandosi in una specie di paese fantasma, caso raro nel suo genere. Oggi non è piu possibile percorrerne le strade; il comune prevede entro un anno la riapertura di 2 itinerari in zone ritenute sicure del paese fantasma. Inoltre, secondo gli appassionati di paranormale, a Craco ci sarebbero avvistamenti di figure spettrali e all'interno delle case abbandonate si sentirebbero rumori particolarmente inquietanti [2] .

Craco ha fatto da sfondo per vari film:

* La lupa di Alberto Lattuada
* Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, nell'episodio dell'arrivo di Volontè-Carlo Levi alla nuova destinazione di confino, Gagliano. Per l'occasione furono disposti sulle prime case del paese degli stendardi a lutto, per ricreare lo scenario descritto nel libro. Ancora oggi è possibile ammirarli. Nemmeno il tempo con le
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